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Enrico Castellani

Castelmassa 1930 – Viterbo 2017

Nasce nel 1930 a Castelmassa in provincia di Rovigo.

Si trasferisce in Belgio dove frequenta i corsi di pittura e scultura alla Academie Royale des Beaux-Arts e, allo stesso tempo, segue le lezioni di architettura alla Ecole Nationale Superieure, dove si laurea nel ‘56.

Dopo la laurea, torna in Italia, a Milano, dove diventa presto esponente attivo della nuova scena artistica. Il suo primo rilevante passo, lo compie con Piero Manzoni e Vincenzo Agnetti, fondando la rivista “Azimuth” che promuove la sperimentazione artistica lontana dai canoni della pittura tradizionale. Nello stesso anno, chiarisce la sua posizione stilistica ed il suo talento per i monocromi con l’esposizione di “superficie Nera”, primo quadro ottenuto con introflessioni ed estroflessioni del tessuto, in cui un apparato di chiodi che esercita pressione sulla tela elabora una struttura: la tela, in questo esercizio, abbandona la sua uniformità e si altera in un rilievo discontinuo. Negli anni a seguire questo lavoro costituirà il nucleo della sua ricerca formale ed interiore.

Nel ‘60 presenta alcuni lavori monocromi a rilievo nell’ambito della mostra “La nuova concezione artistica”, presso la Galleria Azimuth e nel ‘64 partecipa alla Biennale di Venezia, dove ottiene una sala personale. Nel ‘68 è a Documenta 4, a Kassel. Lo stesso anno, è protagonista della contestazione alla Triennale Milanese e alla Biennale di Venezia.

Negli anni 70 e 80 lavora ai rilievi utilizzando l’alluminio, per proseguire la sua sofisticata indagine sulle relazioni spazio-luce, e forma.

Anche nelle rare opere su carta Castellani è riuscito a realizzare il suo personalissimo stile di estroflessioni ritmiche. Nel 1967 realizza Ambiente bianco per la mostra Lo spazio dell’immagine, a Palazzo Trinci, a Foligno; nel 1968, in occasione de Il teatro delle mostre, alla galleria La Tartaruga di Roma, viene presentato Il muro del tempo; nel 1969 realizza Spartito e nel 1970 Obelisco.

Partecipa alla Bienale di Venezia nel 1964, nel 1966 (con una sala personale), nel 1984 e nel 2003.

Nel 2004 espone a Parigi nella Galerie di Meo e nel 2005 al Museo Pushkin delle Belle Arti, a Mosca, viene allestita una sua mostra curata da Bruno Corà.

Nel 2006 espone alla Galleria Lia Rumma a Napoli e all’Auditorium a Roma. Nel 2009 una serie di lavori recenti accostati ad un grosso nucleo di opere storiche sono proposte da Haunch of Venison a New York, mentre nella sede di Londra della stessa galleria le opere di Castellani vengono esposte in dialogo con quelle di Dan Flavin, Donald Judd e Guenther Uecker. Il 13 ottobre 2010 Enrico Castellani riceve dal Principe Hitachi, il Praemium Imperiale per la pittura, il più alto riconoscimento artistico a livello internazionale. Nel 2012, Castellani partecipa con altri sette artisti (Getulio AlvianiPablo AtchugarryFernando BoteroPiero Guccione e altri) al progetto Save the Mediterranean Sea in collaborazione con Christie’s London e la Prince Albert II of Monaco Foundation, a favore della salvezza dei nostri mari.

Muore il 1 dicembre 2017 in provincia di Viterbo.

Le opere di Castellani sono fra le più ricercate e costose del novecento italiano, con quotazioni che hanno ampiamente superato il milione di dollari e sono regolarmente scambiate nelle aste più prestigiose quali le famose Italian Sales di Londra.

Opere

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